Il commissario FIA Herbert è chiaro: "Verstappen ha agito di proposito".
L'ex pilota di Formula 1 Johnny Herbert, ora commissario della FIA, è stato in parte responsabile della decisione di dare a Max Verstappen una penalità di 10 secondi per l'incidente con Lando Norris in Austria. Herbert spiega come ci si è arrivati.
Herbert ha visto l'intento di Verstappen: "Mette in soggezione"
Per Herbert non ci sono dubbi su chi sia il responsabile dell'incidente. "È stata colpa di Max. È un pilota duro. È molto, molto difficile da battere. Mette in soggezione tutti. Questa intimidazione è qualcosa che Lewis, Michael Schumacher e Ayrton Senna hanno sempre avuto", ha dichiarato nella sua rubrica per Coin Poker.
Secondo Herbert, l'unico modo per battere Verstappen è quello di lottare e non tirarsi indietro. "Lando ha fatto la cosa giusta. Non si è mosso. Non doveva farlo. Alcuni hanno detto che avrebbe potuto spostarsi. Ma non è così che si batte Max o che si vince un Gran Premio", ha sentenziato.
Herbert non pensa che Verstappen debba cambiare
"È un comportamento volontario, per questo uso la parola intimidazione, in cui si spinge al limite senza mettersi nei guai. Ma è sempre stato così nella sua storia. A tutti è stato ricordato cosa c'è nel carattere di Max. Cambierà? No, non è il suo modo di fare. E fa bene a non farlo", afferma con fermezza il 60enne britannico. "Credo che abbia bisogno di un po' di temperamento".
Herbert, quindi, non si aspetta che cambi la mentalità o l'approccio dell'olandese. "Probabilmente no. Non cambierà il suo modo di correre. Nessun pilota prima di lui, come Michael Schumacher, ha mai cambiato il proprio approccio. E non voglio che lo faccia. Lo trovo davvero entusiasmante. È solo che quando arriva a quel punto, può solo biasimarlo", ha detto Herbert.